Combustibile |
pellet |
Nome indicatore |
Consumo di combustibili |
Unità di misura |
GIGAJOULE |
Dettaglio spaziale |
Solo diffuso |
Dettaglio temporale |
Annuale |
Incertezza indicatore (minima) |
D - Dati derivanti da studi di settore |
Eventuali dettagli metodologia |
LOMBARDIA INVENTARIO 2017. Nella stima degli indicatori si è proceduto aggiornando quanto già sviluppato per l’edizione 2014: una fotografia iniziale degli apparecchi al 2008, una ricostruzione della serie storica sulla numerosità degli apparecchi che sono sostituiti a mano a mano che invecchiano considerando uno share tra i nuovi ottenuto da elaborazioni su CURIT e pubblicazioni di settore. Il numero di apparecchi è stato ulteriormente ripartito per categoria di distribuzione del calore aria ed acqua, le cui percentuali sono state calcolate da elaborazioni sui dati di CURIT. La classificazione degli apparecchi in termini di stelle avviene mettendo in relazione l’anno stimato di installazione alla classificazione secondo le ipotesi comunicate da AIEL: installati fino al 2008 è 1 stella, installati tra il 2008 e 2013 è 2 stelle, installati dopo il 2013 è 3 stelle. I consumi per questa tipologia di apparecchio, sono calcolati moltiplicando il numero di apparecchi per un consumo specifico nominale, allineato alle ipotesi di AIEL. |
Note |
LOMBARDIA INVENTARIO 2017. I fattori di emissione sono stati definiti tramite un algoritmo tenendo in considerazione che per le stelle ci sono solo a disposizione limiti del DM 187 ed i coefficienti di letteratura BE-REAL. Per i fattori di emissione delle caldaie di pezzature superiori alla applicabilità del DM 187 è stato effettuato un aggiornamento considerando il manuale EEA-EMEP - 2016, i limiti alle emissioni regionali e nazionali, il livello di aggiornamento di INEMAR anche in relazione a tecnologie simili già rendicontate nell’inventario e che necessariamente dovevano essere armonizzate. Si è quindi ritenuto opportuno partire delle linee guida EEA-EMEP, nella edizione del 2016, che si è ipotizzato riportino i FE di default per gli apparecchi. In altre parole, si è ipotizzato che i valori EEA-EMEP siano relativi agli apparecchi con 1 stella. Per ciascuna categoria di apparecchio e relativa stella sono stati calcolati i fattori di emissione dai limiti moltiplicandoli per i coefficienti BE-REAL. Per I COVNM e il PM10 è stato necessario impiegare delle ulteriori ipotesi in relazione alla frazione dei metanici e dei condensabili. A valle di questa attività è poi necessaria una armonizzazione del trend tecnologico degli apparecchi, che è un punto estremante delicato viste le incertezze. Una prima ipotesi di lavoro è stata quella di confrontare tali valutazioni con i Fattori di emissione dell’EEA-EMEP che per gli inventari delle emissioni è il primo riferimento. In quello che è stato considerato un orizzonte tecnologico si parte quindi con il FE EEA-EMEP e poi in ordine crescente sulle stelle le valutazioni di cui sopra. L’armonizzazione è necessaria nel momento in cui il trend non risulta verosimilmente allineato ad un miglioramento delle prestazioni. Nel caso in cui il FE iniziale risulta già inferiore al livello prestazionale stimato dai limiti questo viene propagato alla categoria superiore fino a quando il valore ottenuto dal limite diventa controllante sulle prestazioni medie. La procedura appena descritta è stata applicata per i seguenti inquinanti: PM10, COVNM, NOx e CO. Per gli altri inquinanti come IPA, BC, OC ed EC i fattori di emissione sono stati stimati per speciazione sul trend tecnologico armonizzato del PM (come anche le differenti frazioni). Mentre avendo verificato che rispetto alle linee guida EEA-EMEP i fattori di emissione dei metalli sono gli stessi applicati per tutte le tecnologie, questi sono stati mantenuti costanti per le differenti categorie. |
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